Il Liceo OSA “Montalcini” a Didacta Italia
A Didacta Italia Edizione Puglia, il Liceo OSA Montalcini ha presentato un percorso laboratoriale sul “Quanto di Energia”.
I professori Ilarione Cormio ed Edoardo Andriani, nel solco delle linee guida per l’insegnamento delle discipline STEM, che fanno dell’attività laboratoriale il fulcro intorno al quale si svipuppa la didattica delle discipline scientifiche, tecnologiche e matematiche, hanno presentato un percorso laboratoriale su un argomento di meccanica quantistica, il concetto di “Quanto di Energia”, coinvolgendo attivamente i partecipanti al loro workshop in attività pratiche oltre che teoriche.
L’incontro si è aperto richiamando le finalità del progetto LS-OSA, coordinato dalla Dott.ssa Anna Brancaccio, dirigente del MIM. Questo progetto si è infatti rivelato un progetto precursore rispetto alle attuali linee guida delle discipline STEM, proponendo una didattica laboratoriale che, senza nulla togliere alla significatività del percorso scientifico, può essere realizzata anche con materiale povero, di basso costo e facile reperibilità.
Tutte le attività laboratoriali proposte dai docenti delle scuole aderenti al progetto LS OSA, sono poi state raccolte nella pubblicazione “Fare Laboratorio”, disponibile on-line.
Durante il workshop è stata rimarcata la necessità di sviluppare negli studenti una cultura scientifica e “competenze matematiche, scientifiche e tecnologiche” che rientrano tra quelle individuate come competenze chiave per la realizzazione di una cittadinanza attiva.
Sviluppare un’adeguata cultura scientifica significa non solo conoscere le principali leggi e teorie che regolano l’universo ma anche avere una profonda comprensione del metodo e del linguaggio della scienza.
Un’azione didattica che valorizzi il metodo scientifico, induce, infatti, atteggiamenti e comportamenti virtuosi come la capacità di distinguere i fatti dalle opinioni, l’accettazione del dubbio e dell’incertezza, tipici del metodo scientifico, la rinuncia alle semplificazioni eccessive che disabituano alla complessità della realtà.
Quando questi comportamenti, fatti propri, vengono trasferiti dall’ambito scientifico al più ampio ambito sociale, le competenze scientifiche diventano esse stesse competenze di cittadinanza.
In questa prospettiva, chi insegna discipline scientifiche deve porsi il problema di come sviluppare negli studenti una buona familiarità con il metodo scientifico.
Se vogliamo che gli studenti acquisiscano familiarità con il metodo scientifico dobbiamo necessariamente praticarlo nel nostro insegnamento.
Una delle innovazioni introdotte nel curriculum di Fisica dei licei riguarda l’insegnamento della fisica moderna.
Spesso si ritiene che una didattica laboratoriale su argomenti di fisica moderna sia difficile da realizzare perché richiede agli studenti competenze di livello elevato e alla scuola risorse strumentali difficilmente disponibili in un laboratorio didattico.
L’esempio proposto mostra come è invece possibile realizzare un’attività laboratoriale su un argomento di meccanica quantistica, utilizzando materiali e strumentazione di basso livello (laboratorio povero) che, al contempo, richiede agli studenti abilità e conoscenze che si riferiscono a concetti basilari per un corso di Fisica liceale.
Lo scopo di questa attività è quello di introdurre sperimentalmente il concetto di quanto di energia e di pervenire ad una stima accettabile della costante di Planck, seguendo un percorso sperimentale più semplice rispetto a quello storicamente seguito da Planck e Einstein, grazie alla possibilità di utilizzare dispositivi e tecnologie certamente non disponibili agli inizi del ‘900.
Un aspetto didatticamente rilevante sta nel fatto che in questo percorso gli studenti sono impegnati in un’attività di ricerca i cui esiti sono tutti da scoprire e che, rispetto a quella di verifica di leggi già studiante in precedenza, risulta più efficace nello stimolare abilità e competenze tipiche del metodo scientifico.
Le attività presentate in questo workshop sono state tra quelle oggetto di attività di formazione promosse dal prof. Luigi Melpignano, dirigente scolastico dell’IISS “G. Ferraris” di Molfetta, scuola capofila della rete dei licei OSA di Puglia, per i docenti degli oltre 50 licei aderenti alla rete.